Stessa sorte da vivo e da morto

Qui natus est infelix, non vitam modo tristem decurrit, verum post obitum quoque fati dura miseria illum persequitur. Galli, Cybebes sacerdotes, circum in quaestus ducere asinum solebant baiulantem sarcinas. Cum autem labore et plagis is mortuus esset, sacerdotes, detracta pelle, tympana sibi fecerunt. Rogati postea a quodam, quidnam fecissent de deliciolo suo, traditum est eos hoc modo locutos esse: «Arbitrabatur se post mortem securum fore; ecce, aliae plagae etiam ei mortuo congeruntur».

Fedro

Chi è nato sfortunato, non solo trascorre una vita triste, ma anche dopo la morte lo perseguita la crudele sventura del destino. I Galli, sacerdoti di Cibele, erano soliti condurre in giro per i loro traffici un asino carico di bagagli. Poi dopo che era morto per la fatica e le percosse, i sacerdoti, tolta la pelle, si fecero dei tamburi. In seguito interrogati da uno, su che cosa ne avessero fatto del loro cocco, si tramanda che essi risposero in questo modo: “Riteneva che sarebbe stato al sicuro dopo la morte; ecco, altre botte gli fioccano addosso anche da morto”.