Un aspirante ventriloquo… molto meno bravo

Hoc vidit rusticus quidam qui spectatoribus professus est se postridie idem melius facturum esse. Postero die maior fuit turba spectatorum. Uterque in spectatorum conspectum venit. Iam multitudo scurrae favebat atque omnes sedebant ut rusticum deriderent. Scurra prior degrunnit, plausum movet clamoresque suscitat. Tum rusticus simulans se vestimentis suis porcellum obtegere (quod faciebat sed occulte), aurem porcelli, quem celaverat, pervellit et ille grunnitu dolorem exprimit. Populus autem scurram acclamat iudicans eum multo similius porcellum imitatum esse; rusticum contra e scena expellit. Sed ille e sinu ipsum porcellum profert et turpem errorem probans: «En hic declarat quales iudices sitis!».

Fedro

Vide questo spettacolo un contadino, che promise agli spettatori che l’indomani avrebbe fatto lo stesso in modo migliore. Il giorno dopo la folla di spettatori fu più numerosa. Entrambi comparvero davanti al pubblico. Ormai il volgo sosteneva il comico e tutti stavano seduti per deridere il campagnolo. Il buffone grugnì per primo, provocò l’applauso e suscitò grida di approvazione. Allora il contadino, fingendo di coprire coi suoi abiti un maialino (cosa che faceva realmente, ma di nascosto), tirò l’orecchio del porcello, che aveva celato, e quello espresse il dolore con un grugnito. Ma il popolo acclamò il comico, giudicando che lui avesse imitato il porcellino in modo molto più somigliante; al contrario cacciò via dal palcoscenico il villico. Però quello tirò fuori dalla veste un maialino e provando il biasimevole errore: “Ecco questo rende evidente quale razza di giudici voi siate!”.