Un cacciatore di testamenti (II)

Velleius Blaesus ille locuples consularis novissima valetudine conflictabatur: cupiebat mutare testamentum. Regulus qui speraret aliquid ex novis tabulis, quia nuper captare eum coeperat, medicos hortari, rogare ut quoquo modo spiritum homini prorogarent. Postquam signatum est testamentum, mutat personam, vertit adlocutionem iisdemque medicis: «Quo usque miserum cruciatis? Quid invidetis bona morte, cui dare vitam non potestis?». Moritur Blaesus et, tamquam omnia audisset, Regulo ne tantulum quidem. Aurelia, ornata femina, signatura testamentum sumpserat pulcherrimas tunicas. Regulus cum venisset ad signandum, «Rogo – inquit – has mihi leges». Aurelia ludere hominem putabat, cum ille serio instaret; ne multa, coegit mulierem aperire tabulas ac sibi tunicas quas erat induta legare; observavit scribentem, inspexit an scripsisset. Et Aurelia quidem vivit, cum ille istud tamquam morituram coegerit. Et hic legata quasi mereatur accipit.

Il Mio Latino (2) – Pag355 n.25 – Plinio il Giovane

Velleio Bleso, quel ricco ex console, era afflitto da una malattia assai singolare: desiderava cambiare il testamento. Regolo, che sperava qualcosa dai nuovi documenti, poiché da non molto tempo aveva cominciato a blandirlo, esortava i medici, supplicava che con ogni mezzo prolungassero la vita all’uomo. Dopo che il testamento fu firmato, cambiò personaggio, mutò tono di voce e agli stessi medici (disse): «Fino a quando torturerete il disgraziato? Perché negate una morte lieta a chi non potete dare la vita?». Bleso morì e, come se avesse sentito ogni cosa, (non lasciò) neppure uno spicciolo a Regolo. Aurelia, donna onorevole, in procinto di firmare il testamento aveva indossato delle bellissime tuniche. Essendo Regolo giunto per sottoscriverlo, disse: «Ti prego di lasciare in eredità a me». Aurelia pensava che l’uomo scherzasse, mentre quello insisteva sul serio; in breve, costrinse la donna ad aprire il testamento e a lasciare in eredità a lui le tuniche che aveva indossato; la osservo mentre scriveva, controllò se avesse scritto. E Aurelia certamente è viva, nonostante quello le avesse ordinato questo, come se stesse per morire. E costui riceve i lasciti testamentari come se lo meritasse.