Uno scontro tra i Romani e i Volsci

Consul copias contra hostem eduxit neque procul ab hostibus castra posuit. Sed inter Romanorum copias discordia atque dubitatio magna regnaverunt; proxima inde nocte Volsci, discordia Romana freti, nocturnam transitionem proditionemve movere cupientes, temptaverunt castra. Senserunt autem vigiles, excitatus est exercitus: ut primum signum datum est, omnes milites ad arma concurrerunt insidiasque Volscorum frustraverunt. Postero die prima luce Volsci, postquam fossas repleverant, vallum invaserunt. Iamque ab omni parte munimenta vellebantur, cum consul, postquam satis apparebat ingens militum ardor, pugnae signum dedit militesque avidos certaminis emisit. Primo statim incursu pulsi sunt hostes; dum fugiunt pavidi, a peditibus nonnulli a tergo caesi sunt, ceteri usque ad castra ab equitibus acti sunt. Mox castra legionibus oppugnabantur et, postquam Volscos e castris quoque pavor expulerat, capta direptaque sunt. Postero die ad Suessam Pometiam, quo («dove») confugerant hostes, legiones ductae sunt et brevi tempore oppidum captum et praedae datum (est).

Livio

Il console condusse fuori le armate contro il nemico e pose l’accampamento non lontano dai nemici. Ma tra le armate dei Romani regnarono grande discordia e incertezza; quindi la notte seguente i Volsci, confidando nella discordia Romana, volendo sollecitare una defezione notturna e il tradimento, assalirono l’accampamento. Ma le sentinelle se ne accorsero, l’esercito fu svegliato: non appena fu dato il segnale, tutti i soldati corsero alle armi e vanificarono l’agguato dei Volsci. Il giorno dopo, all’alba, i Volsci, dopo che avevano riempito i fossati, attaccarono il terrapieno. E già da ogni parte le fortificazioni venivano abbattute, quando il console, dopo che l’ardore dei soldati appariva abbastanza forte, diede il segnale della battaglia e mandò fuori i soldati avidi di combattimento. Subito al primo assalto i nemici furono respinti; mentre fuggivano spaventati, molti furono uccisi alle spalle dai fanti, gli altri furono inseguiti fino all’accampamento dai cavalieri. Subito dopo l’accampamento era assediato dalle legioni e, dopo che il terrore aveva cacciato i Volsci anche dall’accampamento, fu preso e distrutto. Il giorno dopo le legioni furono condotte a Suessa Pomezia, dove i nemici si erano rifugiati, e in poco tempo la città fu presa e abbandonata al saccheggio.