Utilità delle mani
Ad pingendum, ad fingendum, ad scalpendum, ad nervorum eliciendos sonos ac tibiarum apta est manus admovendis digitis. Atque haec ad oblectationem, alia autem ad necessita tem pertinent. Inventa (neutro sostantivato) adhibendo, omnia vitae commoda consecuti sumus: urbes, muros, domicilia, delubra habemus ita ut salvi esse possimus. Praeterea ma nibus etiam utimur ad inveniendam cibi varietatem et copiam. Nam et agri multa praebent, quae nos manu quaerimus vel statim consumenda vel condenda (conservare) ut postea con sumantur. Etiam bestiis vescimur et terrenis et aquatilibus et volantibus, partim iis capiendis, partim iis alendis. Nos e terrae cavernis ferrum elicimus necessarium ad colendos agros; nos arborum omnem materiam nobis paramus, qua utimur partim ad calefaciendum corpus igne, partim ad coquendum cibum, partim ad aedificanda aedificia.
Cicerone
La mano, grazie al movimento delle dita, è adatta a dipingere, a plasmare, a scolpire, a trarre suoni dalla lira e dal flauto. E queste cose riguardano il diletto, altre invece la necessità. Usando le invenzioni abbiamo raggiunto tutte le comodità della vita: abbiamo le città, le mura, le case, i templi, così da poter stare bene. Inoltre ci serviamo delle mani anche per ottenere la varietà e l’abbondanza del cibo. Infatti anche i campi producono molte cose, che ci procacciamo con le mani o da consumare subito o da conservare affinché siano consumate in seguito. Ci nutriamo anche di animali sia terrestri sia acquatici sia volatili, in parte catturandoli, in parte allevandoli. Noi estraiamo dalle viscere della terra il ferro necessario per coltivare i campi; noi ci procuriamo tutto il legname degli alberi, che utilizziamo in parte per riscaldare il corpo col fuoco, in parte per cuocere il cibo, in parte per costruire gli edifici.
