Viriato tiene in scacco gli eserciti romani (Orosio)

Viriatus in Hispania genere Lusitanus, homo pastoralis et latro, primum infestando vias deinde vastando provincias, postremo exercitus praetorum et consulum Romanorum vincendo, fugando, subigendo, maximo terrori Romanis omnibus fuit. Ei Hiberum et Tagum, maxima et diversissimorum locorum flumina, late transgredienti et pervaganti C. Vecilius praetor occurrit: continuo caeso usque ad internecionem paene omni exercitu suo, vix ipse praetor, se fugae committens, evasit. Deinde C. Plautium praetorem idem Viriatus multis proeliis fractum fugavit. Post etiam Claudius Unimammus cum magno instructu belli contra Viriatum missus, qui superiorem maculam aboleret, ipse auxit infamiam. Nam congressus cum Viriato universas copias quas secum deduxerat maximasque vires Romani exercitus amisit. Viriatus trabeas, fasces ceteraque insignia Romana in montibus suis tropaea praefixit.

Orosio

In Spagna Viriato, Lusitano d’origine, pastore e brigante, dapprima insidiando le vie, poi devastando le province, infine vincendo, mettendo in fuga, piegando gli eserciti di consoli e pretori Romani, ispirò grandissimo terrore a tutti i Romani (letteralmente: “fu di grandissimo terrore per tutti i Romani”). Il pretore Gaio Vecilio gli si fece incontro mentre attraversava e vagava per largo spazio lungo l’Ebro e il Tago, fiumi assai estesi e di luoghi assai diversi: dopo che quasi tutto il suo esercito era stato continuamente massacrato fino all’annientamento, lo stesso pretore scampò a stento affidandosi alla fuga. Poi lo stesso Viriato mise in fuga il pretore Gaio Plauzio, dopo averlo sconfitto in vari combattimenti. In seguito anche Claudio Unimammo, mandato contro Viriato con un grande apparato bellico per cancellare il precedente disonore, accrebbe egli stesso la vergogna. Infatti, scontratosi con Viriato, perse tutte le truppe che aveva condotto con sé e le grandissime forze dell’esercito Romano. Viriato piantò sui suoi monti trabee, fasci e tutte le altre insegne Romane.