Alessandro si mostra benevolo con le prigioniere persiane

Tunc Alexander ita se gessit, ut omnes reges ante eum et continentia et clementia vincerentur. Virgines reginas excellentis formae tam sancte habuit («rispettò»), quam si eodem parente genitae forent (= essent). Sisigambem, coniugem Darei, quam nulla mulier aetatis suae pulchritudine corporis vicit, adeo ipse non violavit, ut summam adhibuerit curam, ne quis captivo corpori inluderet: omnem cultum reddi feminis iussit, nec quicquam captivis defuit ex pristinae fortunae magnificentia, praeter fiduciam («la certezza» del futuro). Itaque Sisigambis: “Rex”, inquit («disse»), “mereris ut precemur tibi ea, quae Dareo nostro quondam precatae sumus; et, ut video, tu Dareum non felicitate solum, sed etiam aequitate superavisti. Tu quidem matrem et reginam me vocas, sed ego me tuam famulam esse confiteor. Et praeteritae fortunae fastigium capio et praesentis fortunae iugum pati possum: tua interest si id, potius clementia quam saevitia, vis testatum esse”. Rex bonum animum habere eas iussit.

Curzio Rufo

Allora Alessandro si comportò in modo tale che tutti i re prima di lui vennero superati sia nella moderazione che nell’indulgenza. Rispettò le giovani regine, di eccezionale bellezza, così scrupolosamente come se fossero nate dai suoi stessi genitori. Non offese Sisigambi, moglie di Dario, che nessuna donna della sua epoca superò per avvenenza, al punto da rivolgere la massima attenzione affinché nessuno facesse violenza alla prigioniera: ordinò di ridare alle donne tutto il loro modo di vivere, e alle prigioniere non mancò nulla della magnificenza della precedente fortuna, eccetto la certezza. Perciò Sisigambi: “O re” disse “meriti che noi chiediamo con le preghiere per te quelle cose che abbiamo un tempo supplicato per il nostro Dario; e, come vedo, tu hai superato Dario non solo nel successo, ma anche nell’equità. E per di più tu mi chiami madre e regina, ma io riconosco di essere la tua schiava. E comprendo la dignità della passata condizione e posso sopportare il giogo dell’attuale sorte: riguarda te se vuoi essere conosciuto per la clemenza piuttosto che per la crudeltà”. Il re le invitò ad avere l’animo sereno.