Arcagato, primo medico a Roma

Cassius Hemina ex antiquissimis auctor est primum e medicis venisse Romam Peloponneso Archagathum Lysaniae filium, L. Aemilio M. Livio consulibus, eique ius Quiritium datum et tabernam in compito Acilio emptam ob id publice. Vulnerarium eum fuisse tradunt, mireque gratum adventum eius initio; mox a saevitia secandi urendique transisse nomen in carnificem et in taedium artem omnesque medicos, quod clarissime intellegi potest ex M. Catone, cuius auctoritati triumphus atque censura minimum conferunt.

Cassio Emina è testimone, tra i più antichi, che Arcagato, figlio di Lisania, per primo tra i medici giunse a Roma dal Peloponneso, durante il consolato di Lucio Emilio e Marco Livio, e gli fu concesso il diritto di cittadinanza Romana e per questo a spese dello Stato gli fu comprata una bottega nel crocicchio Acilio. Tramandano che egli fu un chirurgo, e all’inizio il suo arrivo fu straordinariamente gradito; in seguito per la sua insensibilità nell’amputare e cauterizzare trasformò il suo nome in carnefice e la professione e tutti i medici in una cosa disgustosa, e questo lo si può capire molto chiaramente da Marco Catone, alla cui autorevolezza il trionfo e la censura apportarono ben poco.