Come Tiresia diventò il più bravo di tutti gli indovini

In monte Cyllenio Tiresias, Everis filius, cum dracones baculo percussisset, alias calcavisset, in mulieris figuram conversus est. Postea, monitus a sortibus, cum dracones in eodem loco calcavisset, rediit in pristinam speciem. Eodem tempore inter lovem et Iunonem fuit haec iocosa altercatio: «Quis de amoris voluptatibus maiorem voluptatem capit, masculus an femina?». De qua re Tiresiam iudicem sumpserunt, qui utramque speciem expertus erat. Is cum pro love iudicavisset, Iuno irata manu aversa eum excaecavit; at Iuppiter ob id effecit ut septem aetates viveret vatesque esset praeter ceteros mortales.

Igino

Sul monte Cillene Tiresia, figlio di Everio, poiché aveva colpito dei serpenti col bastone, altri li aveva calpestati, fu trasformato in donna. In seguito, consigliato dagli oracoli, dopo aver calpestato dei serpenti nello stesso luogo, ritornò nel precedente aspetto. Nello stesso periodo vi fu tra Giove e Giunone questa faceta discussione: “Chi trae maggior piacere dalle gioie dell’amore, il maschio o la femmina?”. Scelsero come giudice di questa disputa Tiresia, che aveva conosciuto entrambi i generi. Siccome egli si era pronunciato a favore di Giove, Giunone adirata lo rese cieco con un manrovescio; ma, a motivo di ciò, Giove fece in modo che vivesse per sette generazioni e fosse il vate al di sopra di tutti gli altri mortali.