Esculapio, il patrono della medicina

Narrant Minervam Aesculapio, Apollinis filio, concessisse ut sanguinem suum cum sanguine Medusae commutaret. Posthac sanguis qui ex eius latere sinistro manabat venenatus erat, qui autem ex latere dextro manabat omnes morbos vulneraque sanare poterat. Fabula tradit olim serpentem se convolvisse virgae Aesculapii, qui statim eum necavit. Paulo post deus vidit alterum serpentem herbam medicam gerentem ad serpentem mortuum appropinquare et ei vitam rursus dare. Hoc modo Aesculapius didicit mortuos ad novam vitam revocare. Fama est olim Aesculapium Hippolyto, Thesei filio, vitam reddidisse et Iovem, valde iratus, fulmine eum percussisse. Tum Apollo, cum filii mortem in Iovem vindicare non posset, Cyclopes, qui fulmina confecerant, interfecit. Iuppiter autem ut Apollinem puniret, eum per unum annum servum ad Admetum, regem Thessaliae, misit, qui maxima liberalitate deum accepit.

Raccontano che Minerva concesse a Esculapio, figlio di Apollo, di scambiare il suo sangue con quello di Medusa. Da allora in poi il sangue che sgorgava dal suo lato sinistro era velenoso, quello che invece sgorgava dal lato destro poteva guarire tutte le malattie e le ferite. Il mito tramanda che un giorno un serpente si avviluppò al bastone di Esculapio, che subito lo uccise. Poco dopo il dio vide un altro serpente che si avvicinava al serpente morto portando erba medicinale e gli dava nuovamente la vita. In questo modo Esculapio imparò a richiamare i morti a nuova vita. Si dice che un giorno Esculapio restituì la vita a Ippolito, figlio di Teseo, e Giove, molto adirato, lo colpì con un fulmine. Allora Apollo, non potendo vendicare la morte del figlio su Giove, uccise i Ciclopi, che avevano fabbricato i fulmini. Ma Giove, per punire Apollo, lo mandò per un anno come servo da Admeto, re della Tessaglia, il quale accolse il dio con grandissima benevolenza.