Esempio di moderazione di Trasibulo

Thrasybulo pro tantis suis meritis honoris causa corona a populo data est, facta duabus virgulis oleaginis: quod eam amor civium et non vis expresserat, nullam habuit invidiam magnaque fuit gloria. Bene ergo dixit Pittacus ille, qui in septem sapientum numero est habitus, quia Mytilenaei multa iugera agri ei muneri dabant: «Non cupio donum quod multi invident et multi etiam concupiscunt. Quare supersunt mihi iugera, quae et meam animi aequitatem et vestram voluntatem indicant. Nam parva munera diutina, locupletia non propria sunt». Illa igitur corona contentus Thrasybulus non amplius requisivit.

Cornelio Nepote

A Trasibulo per i suoi tanto grandi meriti fu concessa dal popolo, a titolo d’onore, una corona, fatta con due ramoscelli d’olivo: poiché l’aveva decretata l’affetto dei cittadini e non l’imposizione, non comportò nessuna invidia e fu di grande onore. Dunque disse bene quel famoso Pittaco, che fu considerato nel numero dei sette sapienti, poiché gli abitanti di Mitilene gli davano in dono molti iugeri di terreno: «Non desidero un dono che molti invidiano e molti anche desiderano. Per questo mi bastano degli iugeri, che indicano sia la mia moderazione d’animo e il vostro volere. Infatti i doni modesti sono duraturi, quelli ricchi non (sono) stabili». Dunque Trasibulo, contento di quella corona, non chiese di più.