I soldati di Cesare soffrono la fame

Ipse Caesar, postquam consumptum est omne longe lateque frumentum, in summis angustiis erat. Sed tamen haec singulari patientia milites tolerabant. Milites enim dicebant: «Eadem in Hispania toleravimus labore et patientia et magnum bellum confecimus, ad Alesiam magnam inopiam habuimus, et ad Avaricum eandem toleravimus et ferocium gentium victores discessimus». Illi non hordeum cum dabatur, non legumina recusabant; pecus vero magno in honore habebant. Est autem inventum genus radicis, quod appellatur chara: id radicis genus admixtum lacte multum inopiam levabat. Id ad similitudinem panis efficiebant. Eius erat magna copia. Panes ex hoc effectos, cum in colloquiis Pompeiani famem nostris obiectabant, vulgo in eos iaciebant et spem eorum minuebant.

Cesare

Cesare stesso, dopo che il grano fu consumato in lungo e in largo, era in grandissima difficoltà. Ma tuttavia i soldati sopportavano queste cose con straordinaria pazienza. I soldati infatti dicevano: «In Spagna abbiamo sopportato le medesime cose con fatica e pazienza e abbiamo portato a termine una grande guerra, presso Alesia abbiamo avuto una grande carestia, e presso Avarico abbiamo sopportato la stessa cosa e siamo riusciti vincitori di fiere popolazioni». Quelli non rifiutavano l’orzo e i legumi, quando venivano dati (loro); ma avevano in grande onore il bestiame. Fu inoltre trovato un tipo di radice, che si chiama cara: questo tipo di radice mischiato con il latte alleviava molto la carestia. Ne facevano una sorta di pane. Ve n’era una grande quantità. I pani fatti con questa (radice), quando i Pompeiani rinfacciavano ai nostri la fame, venivano scagliati dappertutto contro di loro per infiacchire la loro speranza.