Gli antichi re del Lazio

Antiquissimi Italiae incolae Aborigines fuerunt, quorum rex fuit Saturnus, qui ex Olympo a Iove filio eiectus («scacciato») in Latinum pervenerat. In eius regno nulli erant servi omniaque bona omnibus communia erant; qua re eius aetas “aurea” dicitur. Italia a Saturni regis nomine Saturnia appellata est montemque, in quo is habitabat, cognominatus est Saturnius. Post eum regnavit Picus, deinde Faunus, sub quo Evander ab Arcadia in Italiam cum parva popularium suorum turba venit, cui agros et montem, quem posteri Palatium appellaverunt, Faunus benigne donavit. Ex Fauni filia natus est (nacque) Latinus, sub cuius regno Aeneas, Troia profugus, ad Latium cum filio Ascanio appulit. Primum Latinus eiusque cives contra Aeneam eiusque comites arma ceperunt, postea rex Troianum principem, qui vir magnae audaciae magnaeque pietatis erat, in societatem accepit, quia eius admirabiles virtutes conspexerat. Bellum deinde contra Turnum, Rutulorum regem, Aeneas gessit eumque vicit et in proelio necavit. Aeneae Ascanius filius successit, qui Albam Longam condidit, quae postea per trecentos (trecento) annos, donec Roma condita est, eius regionis caput fuit.

Giustino

Gli abitanti più antichi dell’Italia furono gli Aborigeni, il cui re fu Saturno, il quale, scacciato dall’Olimpo dal figlio Giove, era giunto in Lazio. Nel suo regno non c’erano servi e tutti i beni erano comuni a tutti; per questo la sua età viene detta “aurea”. L’Italia fu chiamata Saturnia dal nome del re Saturno e il colle, sul quale egli viveva, fu soprannominato Saturnio. Dopo di lui regnò Pico, poi Fauno, sotto il quale Evandro giunse dall’Arcadia in Italia con un piccolo gruppo di suoi compatrioti, al quale Fauno donò benevolmente dei campi e un colle, che i posteri chiamarono Palatino. Dalla figlia di Fauno nacque Latino, sotto il cui regno Enea, profugo da Troia, approdò in Lazio con il figlio Ascanio. In un primo momento Latino e i suoi concittadini presero le armi contro Enea e i suoi compagni, poi il re accolse in alleanza il capo dei Troiani, che era un uomo di grande coraggio e grande devozione, poiché aveva notato le sue ammirevoli virtù. Poi Enea combatté una guerra contro Turno, re dei Rutuli, e lo sconfisse e lo uccise in battaglia. Ad Enea successe il figlio Ascanio, che fondò Alba Longa, che poi per trecento anni, finché non fu fondata Roma, fu la capitale di quel territorio.