I genitori

In parentibus vero quam plurimum esse eruditionis optaverim. Nec de patribus tantum loquor: nam Gracchorum eloquentiae multum contulisse accepimus Corneliam matrem, cuius doctissimus sermo in posteros quoque est epistulis traditus. Et Laelia C. filia reddidisse in loquendo paternam elegantiam dicitur, et Hortensiae Q. filiae oratio, apud triumviros habita, legitur non tantum in sexus honorem. Nec tamen ii, quibus discere ipsis non contigit, minorem curam docendi liberos habeant, sed sint propter hoc ipsum ad cetera magis diligentes.

Comprendere e Tradurre (2) – Pag.386 n.2 – Quintiliano

Mi augurerei, poi, che nei genitori ci fosse quanta più cultura possibile. E non parlo soltanto dei padri: sappiamo infatti che contribuì molto alla formazione oratoria dei Gracchi la madre Cornelia, il cui stile colto e raffinato è stato tramandato anche ai posteri nelle (sue) lettere e si dice che Lelia, figlia di Caio, riproducesse nel parlare l’eleganza paterna e l’orazione di Ortensia, figlia di Quinto, tenuta davanti ai Triumviri, si legge (ancora) non solo in omaggio al sesso. E tuttavia coloro, cui non è toccato di istruirsi personalmente, non abbiano minor cura nel far studiare i figli, ma siano proprio per questo più attenti in tutto il resto.