Il nibbio e le colombe

Milvus, quia columbae saepe eum fugiebant et pennis suis teneris sed citis exitium vitabant, consilium vertebat ad fallaciam et eas dolo decipiebat. Columbis milvus dicebat: «Cur (Perché) agitis vitam sollicitam? Me regem («Me come sovrano», acc. sing.) vestrum create et vitam vestram tutam faciam («renderò sicura»). Securae volabitis neque caeli pericula timebitis. Magna cum diligentia ab iniuria vestram vitam arcebo». Callidis verbis eius columbae flectebantur et vitam suam milvo tradebant. Cum regnum habebat, milvus eas manducare et saevum imperium suis falculis exercere coepit («iniziò a»). Tum columbae dolo eius deceptae multis lacrimis sic dicebant: «Merito necamur quia dolosis milvi verbis credebamus». Vir, cum vitam suam improbo committit, dum auxilium requirit, exitium suum invenit.

A scuola di latino – Pag.148 n.46 – Fedro

Un nibbio, poiché le colombe spesso lo schivavano e grazie alle loro penne leggere ma veloci evitavano una morte violenta, si muoveva verso un inganno e le raggirava con un inganno. Il nibbio diceva alle colombe: “perché trascorrete una vita inquieta? Eleggete me come sovrano e io renderò la vostra vita sicura. Volerete sicure e non temerete i pericoli del cielo. Con grande cura terrò lontana la vostra vita dall’oltraggio. Le colombe venivano persuase dalle sue parole astute e consegnavano la loro vita al nibbio. Quando aveva il regno, il nibbio iniziò a mangiarle ed a esercitare il suo crudele potere con i suoi artigli. Allora le colombe ingannate con molte lacrime dicevano così: “Veniamo uccise meritatamente perché credevamo alle parole ingannevoli del nibbio”. L’uomo quando consegna la sua vita ad un disonesto, mentre cerca aiuto, trova la sua rovina.