Il poeta Simonide e le domande di Gerone

Cum tyrannus Hiero e Simonide poeta quaesivit quid de deis sentiret, poetae responsum memorabile fuit. Cum, enim, tyrannus cuperet scire quid aut quale esset deus, poeta, ut deliberaret, unum diem petivit. Cum Hiero ex eo postridie idem quaereret, biduum poeta petivit. Cum saepius duplicaret numerum dierum obstupescensque Hiero requireret cur ita faceret, Simonides demum respondit: «Quanto diutius hoc considero, tanto obscurior veritas mihi est». Nam Simonides, cum multa acuta atque subtilia ei venissent in mentem, nesciebat tamen quid eorum esset verissimum.

Cicerone

Quando il tiranno Gerone chiese al poeta Simonide cosa pensasse degli dei, la risposta del poeta fu memorabile. Dal momento che, infatti, il tiranno desiderava sapere cosa o chi fosse un dio, il poeta, per riflettere, chiese un giorno. Quando Gerone gli chiedeva la medesima cosa il giorno seguente, il poeta chiese due giorni. Poiché duplicava molto spesso il numero dei giorni e Gerone, stupendosi, chiedeva perché facesse così, Simonide alla fine rispose: «Quanto più a lungo medito su questo, tanto più oscura mi appare la verità». Infatti Simonide, sebbene gli fossero venute in mente molte cose acute e sottili, non sapeva tuttavia quale fosse la più vera tra loro.