Il primo divorzio a Roma

Memoriae traditum est quingentis fere annis post Romam conditam nullas rei uxoriae neque actiones neque cautiones in urbe Roma aut in Latio fuisse, quoniam profecto nihil desiderabantur nullis. Nemo enim tunc a matrimonio devertebat. Servius quoque Sulpicius in libro quem composuit de dotibus, tum primum cautiones rei uxoriae necessarias esse visas scripsit, cum Spurius Carvilius, cui Ruga cognomentum fuit, vir nobilis, divortium cum uxore fecit, quia liberi ex ea corporis vitio non gignerentur, anno urbis conditae quingentesimo vicesimo tertio M. Atilio P. Valerio consulibus. Atqui is Carbilius traditur uxorem, etsi eam dimisit, egregie dilexisse et carissimam habuisse ob eius morum honestatem et pudicitiam, sed iusiurandi religionem amori praevertisse, quod iurare a censoribus coactus erat uxorem se liberorum procreandorum gratia habiturum.

Gellio

Si tramanda che dopo la fondazione di Roma per quasi cinquecento anni non vi furono, nella città di Roma o nel Lazio, nessuna azione giudiziaria nè alcuna cauzione dei beni dotali, dal momento che, con certezza, non erano richieste da nessuno. Infatti nessuno allora si allontanava dal matrimonio. Anche Servio Sulpicio nel libro che ha redatto sulle doti, scrisse che le cauzioni dei beni dotali erano sembrate allora per la prima volta necessarie quando Spurio Carvilio, che ebbe il soprannome Ruga, nobil uomo, divorziò dalla moglie, perché da lei non nascevano figli per un difetto fisico, nell’anno cinquecentoventitrè dalla fondazione di Roma, durante il consolato di Marco Attilio e Publio Valerio. E si narra che Carvilio, sebbene l’avesse ripudiata, amasse in modo straordinario la moglie e l’avesse molto cara per la pudicizia e il decoro dei suoi costumi, ma che il sacro dovere del vincolo del giuramento fosse superiore all’amore, giacché dai censori era stato costretto a giurare che egli si sarebbe sposato per generare figli.