Forme di religiosità presso i Galli

Totus Gallorum populus sacris ritibus (“riti”, dat. plur.) admodum (avv.) deditus est. Viri eorum praeclari qui (“i quali”, nom.) molestis morbis afficiuntur aut in proeliis periculisque sunt, pro victimis homines (“esseri umani” acc. plur.) immolant et administros in sacrificiis druides (“druidi”, acc. plur.) adhibent: di enim sine humanis victimis non placantur. Humana sacrificia publice (avv.) instituuntur. Alii magna simulacra habent et eorum membra vivis hominibus (“esseri umani”, abl. plur.) complent (+ abl.): flamma succenditur et victimae interficiuntur. Praeterea supplicia virorum, qui (“i quali”, nom. plur.) in furto aut in latrocinio comprehenduntur, dis grata putantur; sed cum (“quando”) noxiorum copia deficit, etiam ad innoxiorum supplicia descendunt. Deorum maxime (“principalmente”) Mercurium colunt: dei Mercuri ergo multae statuae Gallis sunt, quia viarum, pecuniae ac mercaturae deum putant. Post Mercurium alios deos colunt: Apollinem (“Apollo”, acc.) et Martem (“Marte”, acc.) et Iovem (“Giove”, acc.) et Minervam. Apollini (dat.) aegrorum cura est, Marti (dat.) bellorum, Minervae operarum et fabrum, Iovi (dat.) summum imperium est.

Cesare

Tutto il popolo dei Galli è alquanto dedito ai riti sacri. I loro uomini illustri, i quali sono afflitti da spiacevoli malattie o si trovano in combattimenti e pericoli, sacrificano esseri umani come vittime e si servono dei druidi come assistenti durante i sacrifici: infatti gli dèi non sono placati senza vittime umane. I sacrifici umani vengono allestiti pubblicamente. Altri hanno grandi simulacri e riempiono le membra di quelli (= dei simulacri) di esseri umani: sotto viene acceso il fuoco e le vittime sono uccise. Inoltre sono ritenuti graditi agli dèi le esecuzioni degli uomini che vengono colti durante un furto o un’azione violenta; ma quando manca la disponibilità di criminali, ricorrono anche alle esecuzioni di innocenti. Tra gli dèi venerano principalmente Mercurio: dunque i Galli hanno molti simulacri del dio Mercurio, poiché lo ritengono il dio delle strade, del denaro e del commercio. Dopo Mercurio venerano altre divinità: Apollo, Marte, Giove e Minerva. Apollo ha la tutela dei malati, Marte delle guerre, Minerva delle arti e dei fabbri, Giove ha il sommo comando.