In Cesare ci sono molti Mario!

Caesar, annum agens sextum decimum, patrem amisit; postea, flamen Dialis destinatus, Corneliam Cinnae filiam duxit uxorem, ex qua illi mox Iulia nata est. Neque Sulla dictator ullo modo eum compellere potuit ut repudiaret. Quare et sacerdotio et uxoris dote et gentiliciis hereditatibus multatus est. Diversarum partium habitus est, donec per virgines Vestales perque Mamercum Aemilium et Aurelium Cottam, propinquos et adfines suos, veniam impetravit. Satis constat Sullam aliquamdiu denegavisse amicissimis et ornatissimis viris, qui eum deprecabantur ut Caesari parceret; tandem, expugnatus, proclamavit: «Vincant et sibi habeant, dum modo sciant eum, quem incolumem tantopere cupiunt, optimatium partibus exitio futurum esse !», et addidit Caesari multos Marios inesse.

Svetonio

Cesare, quando aveva quindici anni, perse il padre; poi, designato flamine Diale, sposò Cornelia figlia di Cinna, dalla quale ben presto gli nacque Giulia. E il dittatore Silla non potè in alcun modo costringerlo a ripudiarla. Perciò venne punito con la privazione della dignità sacerdotale e della dote della moglie e dell’eredità gentilizia. Venne considerato della fazione opposta, finché tramite le vergini Vestali e Mamerco Emilio e Aurelio Cotta, suoi parenti e affini, ottenne la grazia. Risulta abbastanza certo che Silla per molto tempo disse di no agli amici intimi e a onorevolissimi uomini che lo pregavano con insistenza di perdonare Cesare; alla fine, costretto a forza, gridò: “Che l’abbiano vinta e se lo tengano, purchè sappiano che quello, che tanto desiderano sano e salvo, sarà di rovina al partito degli ottimati!”, e aggiunse che in Cesare c’erano molti Mario.