La morte è un porto

Post longum intervallum Pompeios tuos vidi. In conspectum adulescentiae meae reductus sum; quidquid illic iuvenis feceram videbar mihi facere adhuc posse et paulo ante fecisse. Praenavigavimus, Lucili, vitam et quemadmodum in mari, ut ait Vergilius noster, «terraeque urbesque recedunt» sic in hoc cursu rapidissimi temporis primum pueritiam abscondimus, deinde adulescentiam, deinde quidquid est illud inter iuvenem et senem medium, in utriusque confinio positum, deinde ipsius senectutis optimos annos; novissime incipit ostendi publicus finis generis humani. Scopulum esse illum putamus dementissimi: portus est, aliquando petendus, numquam recusandus, in quem si quis intra primos annos delatus est, non magis queri debet quam qui cito navigavit. Alium enim, ut scis, venti segnes ludunt ac detinent et tranquillitatis lentissimae taedio lassant, alium pertinax flatus celerrime perfert.

Esperienze di traduzione – Pag.65 n.10 – Seneca

Dopo molto tempo rividi la tua Pompei: mi parve di rivivere gli anni della mia adolescenza. Quanto là da giovane avevo fatto, mi sembrava di poterlo ancora fare e di averlo fatto poco prima. Rapidamente, o mio Lucilio, abbiamo compiuto la traversata della vita e, come in mare, secondo quanto dice il nostro Virgilio, «le regioni e le città si allontanano» così in questa fuga vertiginosa del tempo dapprima abbiamo perduto di vista la fanciullezza, poi l’adolescenza, poi l’età intermedia tra la giovinezza e la vecchiezza, posta sul confine di entrambe, infine gli anni migliori della stessa vecchiezza: di recente comincia a profilarsi sull’orizzonte la fine comune a tutti gli uomini. Noi, nella nostra profonda dissennatezza, crediamo che essa sia uno scoglio, mentre è un porto, cui talvolta dobbiamo tendere, da cui non dobbiamo mai rifuggire; se uno vi è entrato nei primi anni della vita, non deve lamentarsi più di chi ha compiuto una rapida navigazione. Infatti, ben sai, c’è chi è trattenuto come per beffa dal fiacco spirar dei venti e stancato dal fastidio della calma eccessivamente lenta, c’è chi è portato alla meta molto velocemente da un vento continuo.