La storia di Perseo

Perseus in aula sanus validusque crevit, sed Polydectes, Danaes cupiditate accensus, eam uxorem ducere optabat. Quoniam mulier eius precibus non vincebatur, rex suspectum habuit a Perseo matrimonium impediri. Ideo, eius gloriae ambitionis stimulum adhibens, iuvenem misit ut prehenderet caput Medusae, foedissimae Gorgonum, quae in saxum homines convertere poterat. Sed Perseus, Pallados auxilio, Medusae caput detruncavit, deinde exagitatus a Gorgonibus fugit. Cum in Aethiopiam pervenisset, ab horribili dracone pulchram Andromedam servavit eamque in matrimonium duxit. Postquam Seriphum reverterat, capite Medusae in saxum Polydecten converti, et cum uxore matreque Argos contendit unde Acrisius, tenens memoria se per nepotem mortem occubiturum esse, fugerat. At fatum vitare non potuit: Perseus enim Larisam venit ut in publicis ludis certaret et discum iaciens invitus avum occidit.

Igino

Perseo crebbe sano e robusto nel palazzo, ma Polidette, innamorato di Danae, desiderava sposarla. Poiché la donna non era vinta dalle sue preghiere, il re ebbe il sospetto che il matrimonio fosse impedito da Perseo. Perciò, usando lo stimolo del suo desiderio di gloria, mandò il giovane a prendere la testa di Medusa, la più terribile delle Gorgoni, che poteva mutare gli uomini in pietra. Ma Perseo, con l’aiuto di Minerva, tagliò la testa a Medusa, poi, attaccato dalle Gorgoni, fuggì. Dopo che fu giunto in Etiopia, il giovane salvò la bella Andromeda da un orribile serpente e la sposò. Dopo che ritornò a Serifo, con la testa di Medusa trasformò Polidette in pietra, e con la moglie e la madre si diresse ad Argo da dove Acrisio, ricordandosi che sarebbe morto per mano del nipote, era fuggito. Ma non poté evitare il destino: infatti Perseo giunse a Larissa per gareggiare nei giochi pubblici e, lanciando il disco, uccise involontariamente il nonno.