L’amore per la filosofia sfida anche la morte

Decreto Athenienses statuerant ut omnes cives Megarenses Athenis deprehensi ad mortem ducerentur. Tanto odio Athenienses flagrabant adversus Megarenses! Euclides Megarensis contra, qui ante id decretum Athenis morari et audire Socratem solebat, postquam id decretum sanctum est, tunica muliebri indutus, pallio versicolori tectus, et caput et os velatum habens, nocte ex urbe Megara Athenas commeabat; sic nonnullas horas consiliorum sermonumque Socratis erat particeps. Rursusque sub lucem eadem veste illa tectus, domum revertebatur, milia passuum paulo amplius viginti emensus. Ita vitae quoque periculo sapientiam quaerebat.

Gellio

Con un decreto gli Ateniesi avevano stabilito che tutti i cittadini di Megara sorpresi ad Atene fossero condotti a morte. Tanto gli Ateniesi ardevano d’odio contro i Megarensi! Invece il Megarense Euclide, che prima di tale decreto era solito soggiornare ad Atene ed ascoltare Socrate, dopo che questo decreto venne approvato, vestito con una tunica femminile, coperto da un pallio variopinto, e avendo il capo e il viso velati, di notte andava dalla città di Megara ad Atene; così per alcune ore era partecipe dei discorsi e degli ammaestramenti di Socrate. E di nuovo sul far del giorno coperto con quella stessa veste, ritornava a casa, dopo aver percorso poco più di ventimila passi. In tal modo ricercava la sapienza anche a rischio della vita.