Lectio Levis 1 – Pag.351 n.14

1. Miltiades putabat persas athenas rursus non oppugnaturos esse.
Milziade riteneva che i persiani non avrebbero attaccato nuovamente Atene.

2. Dux statuit perfugas, qui clam castra reliquerant, coram exercitu verberari.
Il condottiero stabilì che i disertori, che avevano abbandonato di nascosto l’accampamento, fossero bastonati dinanzi all’esercito.

3. Tradunt propter suas impias doctrinas Anaxagoram philosophum in exilium pulsum esse.
Tramandano che il filosofo Anassagora per le sue empie dottrine fu mandato via in esilio.

4. Speramus amicos nostros sine periculis et sine incommodis domum suam iam pervenisse.
Speriamo che i nostri amici siano giunti a casa loro senza pericoli e senza disagi.

5. Nos quoque cupimus omnia, quae ipsi pro vobis cupiebatis.
Anche noi speriamo che tutte le cose che voi stessi desideravate per voi accadano.

6. Leges hoc non sinunt servum in foro orationem habere.
Le leggi non consentono questa cosa (cioè) che un servo tenga un discorso nel foro.

7. Non bona accipio ex litteris fratris mei in asia, rupta fide pactionis, a Mithridate novum et magnum bellum adversus populum romanum exicitatum esse.
Non ricevo buone notizie dalla lettera di mio fratello (cioè) che in asia, rotta l’alleanza del patto, da Mitridate è stata sollecitata una nuova e grande guerra contro il popolo romano.

8. Rerum scriptores tradunt post terraemotum Traianum, iustum ac munificum principem gentibus totius provinciae magnis opibus subvenisse.
Gli storici tramandano che dopo il terremoto Traiano, principe giusto e munifico, soccorse con grandi risorse l’intera provincia.