L’interpretazione dei sogni dipende dall’interprete

Cursor, ad Olympia proficisci cogitans, visus est in somnis curru quadrigarum vehi. Mane ad coniectorem ivit. At ille «Vinces – dixit; – id enim celeritas significat et vis equorum». Postea idem alium interpretem interrogavit. Is autem «Certe vinceris; – dixit – an non intellegis quattuor (“quattro”, indecl.) ante te cucurrisse?» Ecce alius cursor: ad interpretem detulit se in somnis visum esse aquilam factum (“di essere diventato un’aquila”). At ille: «Vicisti; nulla avis volat vehementius». Huic eidem alius interpres: «Baro, – dixit – victum te esse non vides? Ista enim avis, insectans alias aves et agitans, semper ipsa postrema est».

Cicerone

Ad un corridore, che progettava di partire per i giochi di Olimpia, sembrò in sogno di andare su un carro di quadrighe. Al mattino andò dall’interprete. Ma quello disse: «Vincerai, infatti la velocità e la potenza dei cavalli presagiscono ciò». Poi lo stesso interrogò un altro interprete. Ed egli disse: «Sarai sicuramente sconfitto; non comprendi forse che quattro hanno corso davanti a te?». Ecco un altro corridore: riferì ad un interprete di aver visto in sogno di essere diventato un’aquila. Ma quello: «Hai vinto; nessun uccello vola più impetuosamente». Un altro interprete disse a questo stesso: «Stupido, non vedi che sei stato sconfitto? Infatti questo uccello, inseguendo e cacciando altri uccelli, è sempre ultima».