Metello decide di rinviare la guerra contro i re Giugurta e Bocco

Iugurtha, ut aestate oppidum halam (“Tala”, città della Numidia) amisit, loca incerta relinquere decrevit et per magnos campos cum parvo militum numero pervenit ad Gaetulos (Gaetuli, orum “Getuli”), genus hominum ferum et ignarum nominis Romani. Ubi Gaetuli Iugurthae consilium cognoverunt (nam rex legiones Romanas e sua regione pellere cupiebat), regem amicum acceperunt. Deinde, simul atque Gaetuli ad proelium apti fuerunt, Iugurtha ad Bocchum legatos misit et non solum cum rege foedus fecit, sed etiam ad bellum adversus (“contro” + accusativo) Romanos impulit. Metellus, dux Romanorum, ubi primum de regum societate (societas, atis f., “alleanza”) cognovit, propter adversi proelii timorem decrevit bellum non gerere, legatos igitur ad Bocchum misit. Legati regi dixerunt: “In eiusdem (“dello stesso”, gen. sing. m.) hominis potestate non est bellum et incipere et conicere; bellum enim incertum semper est, pax tantum certa”. Rex per legatos Metello duci respondit: “Ego quoque pacem cupio, tamen Iugurthae virtutem laudo nec amicum relinquere possum (“posso”)”. Itaque tempus procedebat (“passava”) neque bellum a Metello umquam incipiebatur.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.91 n.26 – Sallustio

Quando durante l’estate si lasciò sfuggire la città di Tala, Giugurta decise di lasciare i luoghi non sicuri e attraverso grandi pianure arrivò con un numero di soldati esiguo dai Getuii, popolo di uomini rozzi e ignari del nome Romano. Quando i Getuli seppero il proposito di Giugurta (il re desiderava scacciare le legioni Romane dal suo territorio), accolsero il re come amico. Non appena i Getuli poi furono pronti per il combattimento, Giugurta inviò luogotenenti a Bocco e non solo stipulò un’alleanza con il re, ma lo portò anche alla guerra contro i Romani. Metello, comandante dei Romani, appena seppe dell’alleanza del re, per il timore di un combattimento sfavorevole, decise di non combattere, dunque mandò luogotenenti a Bocco. I luogotenenti dissero al re: “Non è nella facoltà di uno stesso uomo iniziare e concludere una guerra; la guerra infatti è sempre incerta, solo la pace è certa”. Il re per mezzo dei luogotenenti rispose al comandante Metello: “Anche io desidero la pace, tuttavia lodo il valore di Giugurta e non posso abbandonare un amico”. E così il tempo passava e la guerra non veniva mai intrapresa da Metello.