Morire di gioia

Vir tres (tre, acc.) filios habuit: unum pugilem, alterum pancratiastam (lottatore di pancrazio), tertium luctatorem. Adulescentes simul Olympia vicerunt et pater insolito gaudio cum coronis in capite filios suos vidit. Populus gratulabundus flores undique in eum iaciebat, qui (che, nom. sing.), laetus et beatus, ibidem in stadio, coram populo, in osculis atque in brachiis filiorum animam efflavit. Praeterea in nostris annalibus alteram historiam legimus. Mater quondam de filii morte in pugna apud Cannas contra Carthaginienses nuntium accepit. Ea maerore et filii desiderio maesta erat, sed nuntius verus non fuit. Adulescens paulo tempore post ex pugna in urbem remeavit, mater repente filium vidit et ob inopinatum et inauditum gaudium in terram cecidit et e vita excessit.

Gellio

Un uomo ebbe tre figli: il primo pugile, il secondo lottatore di pancrazio, il terzo lottatore. I giovani vinsero assieme i giochi Olimpici ed il padre, con un’inconsueta gioia, vide i suoi figli con le corone sul capo. Il popolo, che si congratulava, da ogni direzione lanciava fiori verso di lui, che, felice e soddisfatto, nello stesso stadio, davanti al popolo, spirò tra i baci e tra le braccia dei figli. Inoltre nei nostri annali leggiamo un’altra storia. Un tempo una madre ricevette la notizia della morte del figlio nella battaglia presso Canne contro i Cartaginesi. Essa era triste per la disperazione e per la mancanza del figlio, ma la notizia non fu vera. Il giovane dopo un po’ tempo ritornò in città dalla battaglia, la madre vide il figlio all’improvviso e, a causa di una gioia inaspettata ed inaudita, cadde a terra e morì.