Cesare decide di passare il Reno

Germanico bello confecto, Caesar statuit Rhenum transire et bellum in fines Germanorum inferre. Causa transeundi fuit quod (che) Germanos intellegere voluit exercitum populi Romani et velle et posse Rhenum transire. Etiam Usipetes et Tencteri, qui praedandi frumentandique causa Mosam transierant, post fugam suorum se trans Rhenum in fines Sugambrorum receperant seque um iis coniunxerant. Ad eos Caesar legatos mittit, qui postularent ut sibi Germanos, qui bellum Galliae intulissent et ad eos confugissent, dedendos curaret. Quibus responderunt nihil Caesari esse potestatis in Usipetes et Tencteros, neque ei licere Rhenum transire. Ubii contra, qui cum Caesare amicitiam fecerant obsidesque dederant, magnopere orabant ut sibi auxilium ferret. Quibus de causis Caesar morari diutius noluit, putans in discrimine sociorum sibi otioso esse non licere.

Ad Limina (2) – Pag.171

Terminata la guerra con i Germani, Cesare decise che doveva varcare il Reno e di muover guerra nel territorio dei Germani. Una causa del passaggio fu che volle che i Germani comprendessero che l’esercito del popolo romano sia voleva sia poteva il Reno. Gli Usipeti e i Tenteri che, avevano attraversata la Mosa a scopo di razzia e in cerca di grano, non aveva partecipato alla battaglia, dopo la fuga dei suoi si erano rifugiati al di là del Reno, nelle terre dei Sigambri e con loro si erano alleati. A loro Cesare mandò suoi emissari, per chiedere che si preoccupassero di dover consegnare i Germani, che avevano mosso guerra a lui e alla Gallia, e da loro si erano rifugiati. Ed essi risposero che nulla era in potere di Cesare, né gli era lecito oltrepassare il Reno. Gli Ubi, al contrario, l’unico popolo d’oltre Reno che avesse inviato a Cesare emissari, stringendo alleanza e consegnando ostaggi, lo scongiuravano di intervenire in loro aiuto . Per questi motivi Cesare non volle indugiare troppo a lungo, ritenendo che non gli fosse possibile in situazione di pericolo degli alleati starsene inattivo.