Non solo fortuna…

Lysander Lacedaemonius, vir summae virtutis, ad Cyrum minorem, Persarum regem, praestantem ingenio atque imperi gloria, ivit. Rex hospitem magna comitate accepit et ei agrum diligenter consitum ostendit. Lysander cum in eo omnia attente inspexisset regi dixit: «Nullum agrum unquam, rex, hoc amoeniorem vidi. Quis has arbores tanto ordine posuit? A quo ille hortus seritur, quorum flores tam suaviter olent? Quae est istius vineae dimensio? Quae manus terminos illius pometi signavit?» Cui Cyrus respondit: «Atqui ego ista omnia sum dimensus; mei sunt ordines, mea discriptio, multae etiam istarum arborum mea manu sunt satae». Tum Lysander intuens purpuram eius et nitorem corporis et ornatum multo auro multisque gemmis exoravit: «Recte te, Cyre, beatum ducunt, quoniam virtuti tuae fortuna coniuncta est».

Cicerone

Lo Spartano Lisandro, uomo di sommo valore, si recò da Ciro il minore, re dei Persiani, insigne per l’intelligenza e per la gloria dell’impero. Il re ricevette l’ospite con grande affabilità e gli mostrò il parco ben coltivato. Lisandro, dopo aver guardato attentamente tutte le cose (esistenti) in esso, disse al re: “Non ho mai visto, o re, nessun parco più ameno di questo. Chi ha piantato con tanto ordine questi alberi? Da chi viene seminato quel giardino, i cui fiori profumano così soavemente? Qual’è la dimensione di questa vigna? Quale mano ha tracciato i confini di quel frutteto?”. Ciro gli rispose: “Ebbene io ho misurato tutte queste cose; i filari sono miei, mia la ripartizione, anche molti di questi alberi sono stati piantati dalla mia mano”. Allora Lisandro, guardando il suo abito di porpora e la grazia del suo corpo e l’uomo ornato di molto oro e di molte gemme, disse: “Giustamente, o Ciro, ti considerano felice, dal momento che la buona sorte è congiunta alla tua virtù”.