Operazioni militari volute da Augusto in Germania

Missus in Germaniam Drusus primos domuit Usipetes, inde Tencteros percucurrit et Catthos. Inde in Cheruscos Suebosque et Sygambros pariter impetum dedit. Praeterea in tutelam provinciae praesidia atque custodias ubique disposuit per Mosam flumen, per Albim, per Visurgim. In Rheni quidem ripa multa castella direxit. Bonnam et Gesoriacum pontibus iunxit classibusque firmavit. Denique in Germania pax erat. Sed difficile est provincias obtinere: viribus parantur, iure retinentur. Igitur brevis pax fuit. Postquam Drusus e vita excessit, Germani Vari Quintili legati saevitiam ac superbiam odio habuerunt. Ut primum togas et saeva iura viderunt, sub duce Arminio metu servitutis ad arma consternati sunt: ex improviso in Romanos impetum dant, undique invadunt; castra vastantur, tres legiones opprimuntur. Germani aliis oculos, aliis manus amputabant, unius lingua recisa est, os sutum et barbarus linguam in manu tenens dixit: «Tandem, vipera, sibilare desivisti». Consulis corpus, quod militum pietas humi abdiderat, effossum est. Signa et aquilas duas adhuc barbari possident, tertiam signifer evolsit mersamque intra baltei sui latebras gerens in cruenta palude sic latuit.

Floro

Druso, mandato in Germania, domò per primi gli Usipeti, quindi assalì i Tencteri e i Catti. Quindi, allo stesso modo, andò contro i Cherusci, gli Svevi e i Sigambri. Inoltre, per la tutela della provincia, dispose dappertutto presidi e posti di vigilanza lungo il fiume Mosa, l’Elba, il Visurgi. Inoltre sulla riva del Reno costruì molte fortezze. Unì Bonna e Gesoriaco con ponti e li assicurò con delle flotte. Finalmente in Germania c’era la pace. Ma è difficile governare le province: si acquistano con la forza [lett: “forze”], si serbano con la giustizia. Perciò la pace fu breve. Dopo che Druso morì, i Germani ebbero in odio la crudeltà e la superbia del luogotenente Varo Quintilio. Non appena videro le toghe e le dure leggi, sotto la guida di Arminio, per paura della schiavitù, furono spinti alle armi: all’improvviso fanno impeto contro i Romani, irrompono da ogni luogo; l’accampamento è distrutto, tre legioni vengono eliminate. I Germani ad alcuni [cavavano] gli occhi, ad altri amputavano le mani, la lingua di uno fu tagliata, la bocca cucita e il barbaro, tenendo la lingua in mano, disse: «Finalmente, o vipera, hai smesso di sibilare». Il corpo del console, che il rispetto dei soldati aveva posto sotto terra, fu disseppellito. I barbari possiedono ancora le insegne e due aquile, la terza il vessillifero, prima di cadere in mano nemica, la estrasse e, portandola celata nei recessi del suo balteo, così la nascose nella cruenta palude.