L’apologo di Menenio Agrippa

Menenius Agrippa concordiam inter patres plebemque restituit: nam cum plebs a patribus secessisset et laborare nollet, quod tributum et militiam non tolerabat, Agrippa vir facundus populoque carus ad plebem placandam missus est. Quem intromissum in castra hanc fabulam narravisse ferunt: «Olim humani artus, cum ventrem otiosum cernerent, ab eo discordarunt, conspiraruntque ne manus ad os cibum ferrent, nec os acciperet datum, nec dentes conficerent. At dum ventrem domare volunt, ipsi quoque defecerunt, totumque corpus ad extremam tabem venit: inde apparuit ventris haud ministerium segne esse, eumque acceptos cibos per omnia membra disserere, et cum eo in gratiam redire maluerunt». Comparando hinc quam intestina corporis seditio similis esset irae plebis in patres, Menenius flexit hominum mentes: dixit plebi in urbem regrediendum esse. Creare tamen voluit tribunos, qui libertatem suam adversus nobilitatis superbiam defenderent. Paulo post mortuus est Menenius, vir omni vita pariter patribus ac plebi carus; post restitutam civium concordiam carior plebi factus. Is tamen in tanta paupertate decessit, ut eum populus collatis quadrantibus sepeliret, locum sepulcro senatus publice daret.

Lhomond

Menenio Agrippa ristabilì la concordia tra i patrizi e la plebe: infatti, poiché la plebe si era divisa dai patrizi e non voleva lavorare, perché non tollerava il tributo e il servizio militare, Agrippa, uomo di facile parola e caro al popolo, fu inviato a placare la plebe. Raccontano che egli, fatto entrare nell’accampamento, narrò questo apologo: “Una volta le membra dell’uomo, vedendo il ventre ozioso, discordarono da esso e cospirarono affinché le mani non portassero il cibo alla bocca, e la bocca non prendesse il cibo offerto, e i denti non lo sminuzzassero. Ma mentre volevano sottomettere il ventre, anche esse stesse deperirono, e l’intero corpo giunse ad una estrema consunzione: quindi fu evidente che la funzione del ventre non era improduttiva, e che esso distribuiva i cibi per tutte le parti del corpo e preferirono ritornare in buona armonia con esso”. Da qui in poi confrontando quanto la sedizione interna del corpo fosse simile all’ira della plebe contro i patrizi, Menenio persuase gli animi degli uomini: disse che la plebe doveva ritornare in città. Tuttavia volle creare i tribuni, che difendessero la sua libertà contro la superbia della nobiltà. Poco dopo Menenio morì, uomo caro per tutta la vita egualmente ai patrizi e alla plebe; dopo che fu ristabilita la concordia tra i concittadini divenne più caro alla plebe. Egli però morì in così grande povertà, che il popolo lo seppellì dopo aver raccolto i centesimi, il senato concesse a nome dello Stato un luogo per il sepolcro.