Origine dei giochi pitici

Python, Terrae filius, draco ingens fuit. Huic oraculum praedixerat eum a Latonae filio necatum iri. Eo tempore Iuppiter cum Latona concubuit; cum hoc Iuno animadvertit, effecit ut Latona pareret, ubi sol non accedit. Python cum sensisset Latonam ex love gravidam esse, eam interficere statuit. At Latonam, Iovis iussu, ventus Aquilo ad Neptunum perduxit. Postea deus, ne Iunonis factum aperiret, eam duxit in insulam Ortygiam, quam statim fluctibus cooperuit. Cum Python eam non invenisset, Parnassum rediit. At Neptunus insulam Ortygiam in superiorem partem restituit, quae postea Delus est appellata. Ibi Latona parit Apollinem et Dianam, quibus Vulcanus sagittas dedit donum. Post diem quartum Apollo matrem vindicavit: nam Parnassum iit et Pythonem sagittis interfecit (inde Pythius est dictus) ossaque eius in cortinam coniecit et in templo suo posuit, ludosque funebres ei fecit, qui Pythia dicuntur.

Igino

Pitone, figlio di Terra, fu un enorme serpente. A costui l’oracolo aveva predetto che sarebbe stato ucciso dal figlio di Latona. In quel periodo Giove giacque con Latona; quando Giunone se ne accorse, fece in modo che Latona partorisse dove il sole non arriva. Pitone, avendo appreso che Latona era gravida di Giove, decise di ucciderla. Ma il vento Aquilone, per ordine di Giove, trasportò Latona da Nettuno. Poi il dio, per non rendere possibile l’azione malvagia di Giunone, la condusse sull’isola di Ortigia, che ricoprì subito con le onde. Pitone, non avendola trovata, ritornò sul Parnaso. Ma Nettuno ricollocò nella posizione precedente (=in superficie) l’isola di Ortigia, che in seguito venne chiamata Delo. Là Latona partorì Apollo e Diana, ai quali Vulcano diede in dono delle frecce. Quattro giorni dopo Apollo vendicò la madre: infatti andò sul Parnaso e uccise con i dardi Pitone (da ciò egli è chiamato Apollo Pitico) e gettò le sue ossa in un tripode e lo pose nel suo tempio, e fece celebrare per lui dei giochi funebri, che sono chiamati giochi Pitici.