Ritratto di Silla

Sulla gentis patriciae nobilis fuit, familia prope iam exstincta maiorum ignavia, litteris Graecis atque Latinis eruditus, animo ingenti, cupidus voluptatum, sed gloriae cupidior; luxurioso otio fuit, tamen a negotiis numquam voluptas remorata est; facundus, callidus et amicitia facilis, ad simulanda negotia altitudo ingeni incredibilis, multarum rerum ac maxime pecuniae largitor. Atque illi felicissimo omnium ante civilem victoriam numquam super industriam fortuna fuit, multique dubitaverunt fortior an felicior esset. Nam quae postea fecerit, incertum habeo utrum me pudeat an pigeat magis disserere. Igitur Sulla, postquam in Africam atque in castra Marii cum equitatu venit, rudis antea et ignarus belli, sollertissimus omnium et Mario militibusque carissimus factus est.

Sallustio

Silla fu di nobile stirpe patrizia, di famiglia ormai quasi decaduta per l’ignavia degli antenati, erudito nelle lettere Greche e Latine, di smisurata ambizione, desideroso di voluttà, ma più desideroso di gloria; nell’ozio fu dissoluto, tuttavia il piacere non lo distolse mai dagli impegni; di facile parola, astuto e disponibile all’amicizia, di una impenetrabilità straordinaria nel nascondere le sue intenzioni, prodigo di molte cose e soprattutto di denaro. E per lui, il più fortunato di tutti prima della vittoria riportata nella guerra civile, la buona sorte non fu mai superiore alla sua operosità, e molti furono incerti se fosse più coraggioso o più fortunato. In verità di quello che fece in seguito, non so se maggiormente mi vergogni o mi spiaccia di parlarne. Dunque Silla, dopo esser giunto con la cavalleria in Africa nell’accampamento di Mario, dapprima ignaro e inesperto dell’arte militare, divenne il più abile di tutti e molto caro ai soldati e a Mario.