Singolari risposte del filosofo Diogene

Olim Diogenes philosophus, accensam lucernam manu tenes, in foro Athenarum ambulabat. Accessit amicus eumque interrogavit cur lucernam accendisset, quamvis meridies esset: ”Hominem quaero” respondit philosophus. Idem Diogenes modo Athenis modo Lacedemone vivebat. Cum olim ex eo quidam percontatus est cur stabilem domicilium non haberet: ”Imitor – inquit – Persarum reges, qui vel persepoli versantur”. Hi enim Persepoli hieme morabantur, Susa autem aestate se recipiebant, quo salubriore caelo fruerentur. Cum amicus olim ex eo, qui Lacedemonie Athenas regrediebantur, quaesivisset unde veniret et quo tenderet, philosophus respondit: ”Ex virorum sede ad domicilium feminarum”. Lacedemonii enim Athenienses effeminatos esse quod non bella, sed artes amarent.

Un giorno il filosofo Diogene, tenendo in mano una lampada accesa, passeggiava nel Foro di Atene. Gli si avvicinò un amico e lo interrogò sul perché avesse acceso una lanterna pur essendo pieno giorno: “Cerco l’uomo”, risponde il filosofo. Lo stesso Diogene viveva ora ad Atene ora a Sparta. Quando qualcuno gli chiese perché non avesse una stabile dimora: “Faccio come i Re Persiani”, disse, “o come coloro che abitano a Persepoli”. Questi infatti d’inverno si fermavano a Persepoli, mentre d’estate si trasferivano a Susa, dove potevano godere di un clima più salubre. Una volta, avendogli chiesto un amico che era tra coloro che da Sparta facevano ritorno ad Atene, da dove egli venisse e dove andasse, il filosofo risponde: “Dalla sede degli uomini alla casa delle donne”. Gli Spartani infatti ritenevano gli Ateniesi effeminati poiché prediligevano non le battaglie ma le arti.