Una profezia che non si è avverata (Plinio il Vecchio)

Plena vita est vaticiniis, quae saepius falsa sunt. Bello Siculo Gabienus, ex Caesaris classiariis fortissimus, a Sexto Pompeio captus et gravissime vulneratus, iacuit in litore toto die. Deinde, cum advesperavisset, gemitu precibusque congregata multitudine, cum iam moriturus esset, petiit ut Pompeius ad se veniret. Dicebat se, cum ab inferis remissus esset, futura ei nuntiaturum esse. Misit Pompeius plures ex amicis, quibus Gabienus: «Inferis dis», inquit, «Pompei causae placent: omnia quae Pompeius optat eventura sunt. Hoc nuntiare mihi imperatum est. Argumentum au tem me veritatem dicere est quod (il fatto che), peractis mandatis, protinus expiraturus sum». Idque vere ita evenit, at postea Pompeius a Caesare victus est.

Plinio il Vecchio

La vita è piena di profezie, che molto spesso sono false. Durante la guerra di Sicilia Gabieno, il più valoroso tra i marinai di Cesare, catturato da Sesto Pompeo e ferito molto gravemente, giacque disteso sulla spiaggia per un’intera giornata. Poi, dopo che si era fatta sera, riunitasi una folla a causa dei suoi lamenti e delle sue preghiere, mentre era ormai sul punto di morire, chiese che Pompeo andasse da lui. Diceva che, essendo stato rimandato indietro dagli inferi, gli avrebbe annunciato gli avvenimenti futuri. Pompeo mandò molti degli amici, ai quali Gabieno disse: “Le cause di Pompeo sono gradite agli dei Inferi: tutte quelle cose che Pompeo desidera stanno per accadere. Mi è stato ordinato di annunciarlo. La prova poi che dico la verità è il fatto che, eseguiti gli ordini, sono destinato a morire immediatamente”. E ciò si verificò davvero in questo modo, invece Pompeo in seguito fu sconfitto da Cesare.