Una spiritosa difesa dall’accusa di pigrizia

Narrant Bonacium, facetissimum adulescentem, admodum tarde surrexisse e lecto. Olim cum socii eius tarditatis causam ex eo quaesivissent, Bonacius subridens, iucundissime respondit: «Apud meum lectum, mane, cum oculos aperio, duae pulcherrimae feminae, Sollicitudo et Pigritia, stant. Quarum altera iubet me ut quam celerrime surgere et opus maxima sollertia agere neque diutius in lecto diem terere; altera, priorem increpans, mihi suadet ut quiescam, et propter frigoris acutissimi vim, in calore lecti permaneam. Prior insuper rationes suas defendit. Ego autem, tamquam aequus iudex, nullam in partem declinans, litigantes diligentissime audio et earum sententiarum concordiam exspecto. Ita, exspectans litis finem, tardius surgo».

Poggio Bracciolini

Raccontano che Bonacio, giovane spiritosissimo, si alzasse molto tardi dal letto. Una volta, poiché gli amici gli avevano chiesto il motivo del suo ritardo, Bonacio, sorridendo, rispose in modo scherzosissimo: «Vicino al mio letto, la mattina, quando apro gli occhi, ci sono due bellissime fanciulle, Sollecitudine e Pigrizia. Una di esse mi ordina di alzarmi al più presto e di mettermi all’opera con la massima solerzia e di non perdere la giornata a letto più a lungo; l’altra, rimproverando la prima, mi convince a riposare, e a rimanere nel tepore del letto, a causa della forza del freddo pungentissimo. La prima inoltre difende le proprie ragioni. Ma io, come un giudice imparziale, non andando verso nessuna delle due parti, ascolto le contendenti con grande attenzione e attendo l’accordo delle loro dichiarazioni. Così, aspettando la fine della lite, mi alzo più tardi».