Un’aggressione respinta

Eo anno Tarquinienses novi hostes exorti. Quia multis simul bellis occupatos videbant Romanos nec intra muros quietiora negotia esse certaminibus patrum ac plebis, inter haec locum iniuriae rati esse, praedatum in agrum Romanum cohortes expeditas mittunt: aut enim passuros inultam eam iniuram Romanos, ne novo bello se onerarent, aut exiguo eoque parum valido exercitu persecuturos. Romanis indignitas maior quam cura populationis Tarquiniensium fuit; eo nec magno conatu suscepta nec in longum dilata res est. A. Postumius et L. Iulius, non iusto dilectu – etenim ab tribunis plebis impediebantur –, sed prope voluntariorum, quos adhortando incitaverant, coacta manu, per agrum Caeretem obliquis tramitibus egressi, redeuntes a populationibus gravesque praeda Tarquinienses oppressere. Multos mortales obtruncant, omnes exuunt impedimentis et receptis agrorum suorum spoliis Romam revertuntur.

Livio

Quell’anno spuntarono nuovi nemici i Tarquiniesi. Poiché vedevano che i Romani erano impegnati contemporaneamente in molte guerre e che tra le mura le condizioni non erano più tranquille a causa delle contese tra patrizi e plebei, pensando che in mezzo a queste difficoltà ci fosse l’occasione di un’offesa, inviarono truppe armate alla leggera nell’agro Romano a fare saccheggio: poiché (ritenevano che) o i Romani avrebbero lasciato impunito quell’affronto, per non assumersi il peso di una nuova guerra, oppure li avrebbero inseguiti con un piccolo e per questo poco valido esercito. Lo sdegno per i Romani fu più grande della preoccupazione per la devastazione dei Tarquiniesi; perciò la cosa non fu affrontata con una grande impresa né rimandata a lungo. Aulo Postumio e Lucio Giulio raccolto un manipolo di soldati, non con una leva regolare – poiché ne erano impediti dai tribuni della plebe – ma pressoché di volontari, che avevano stimolato esortandoli, dopo esser avanzati per cammini secondari attraverso la campagna Ceretana, sorpresero i Tarquiniesi che tornavano dai saccheggi appesantiti dal bottino. Massacrarono molti uomini, spogliarono tutti dei bagagli e, ricuperata la refurtiva dei propri campi, ritornarono a Roma.