Vicende di storia greca e romana
Solon, unus ex nobili numero sapientium, Atheniensium leges scripsit, Tarquinio Prisco Romae regnante. Servio autem Tullio regnante, Pisistratus Athenis tyrannus fuit, postquam Solon in exsilium voluntarium iverat. Postea Pythagoras Samius in Italiam venit, Tarquinii filio regnum obtinente. Illis temporibus occisus est Athenis ab Harmodio et Aristogitone Hipparchus, Pisistrati filius. Ducentesimo deinde et sexagesimo anno post Romam conditam Persae ab Atheniensibus victi sunt, pugna illa inclita Marathonia, Miltiade duce. Post eam victoriam Miltiades tamen damnatus a populo Atheniensi, in vinculis publicis de vita decessit. Post paucis annis Xerxes rex ab Atheniensibus, Themistocle duce, navali proelio apud Salaminam victus fugatusque est. Atque inde anno fere quarto, Menenio Agrippa M. Horatio Pulvillo consulibus, bello Veiente, apud fluvium Cremeram, Fabii multique patricii cum familiaribus suis, ab hostibus circumventi, vitam amiserunt.
Gellio
Solone, uno del nobile novero dei sapienti, scrisse le leggi degli Ateniesi, quando a Roma regnava Tarquinio Prisco. Poi durante il regno di Servio Tullio, vi fu come tiranno ad Atene Pisistrato, dopo che Solone era andato in esilio volontario. In seguito Pitagora di Samo venne in Italia, mentre il figlio di Tarquinio deteneva il regno. In quei tempi fu ucciso ad Atene, da Armodio e Aristogitone, Ipparco, figlio di Pisistrato. Quindi duecentosessanta anni dopo la fondazione di Roma i Persiani furono vinti dagli Ateniesi, in quella famosa battaglia di Maratona, sotto il comando di Milziade. Dopo questa vittoria però Milziade fu condannato dal popolo Ateniese, morì in una prigione di Stato. Dopo pochi anni il re Serse fu sconfitto e messo in fuga dagli Ateniesi, sotto il comando di Temistocle, nella battaglia navale presso Salamina. E quasi quattro anni dopo ciò, durante il consolato di Menenio Agrippa e Marco Orazio Pulvillo, nella guerra con Veio, presso il fiume Cremera, i Fabi e molti patrizi con i loro familiari, circondati dai nemici, persero la vita.
