Vulcano, il dio del fuoco

A ceteris deis ob istam corporis deformitatem contemptus, tamen singularem potentiam habebat, quod ignis ac fabrorum ferrariorum deus erat. Nec in Lemno tantum, sed etiam sub Aetna monte et in Aeoliis insulis ille officinas habebat. In magna insula Sicilia officinae fragores longe audiebantur in agris et oppidis, quae circa Aetnam erant, et fumus, ignis, nigra caligo, caelum tenebris offundentes, e montis vertice erumpebant.

Nonostante fosse disprezzato dagli altri dei per questa deformità fisica, aveva tuttavia una forza straordinaria, poiché era il dio del fuoco e dei fabbri ferrai. Egli aveva officine non soltanto a Lemno, ma anche sotto il monte Etna e nelle isole Eolie. Nella grande isola di Sicilia i rumori dell’officina si sentivano da lontano nei campi e nelle città, che si trovavano presso l’Etna, e dalla sommità del monte scaturiva fumo, fuoco, nebbia scura, che oscurava il cielo con le tenebre.