Alcune raccomandazioni di Catone al figlio

Cum te natura infantem nudum creaverit, paupertatis onus patienter ferre memento. Luxuriam fugito, simul et vitare memento crimen avaritiae; nam sunt contraria famae. Contra verbosos noli contendere verbis: sermo datur cunctis, animi sapientia paucis. Ne timeas illam, quae vitae est ultima finis: qui mortem metuit, perdit tempus ipsum, quod vivit. Iratus de re incerta contendere noli, impedit ira animum, ne possis cernere verum. Rebus adversis animum submittere noli; spem retine: spes una hominem ne post mortem quidem relinquit. Instrue praeceptis animum, ne discere cesseris; nam sine doctrina vita est quasi mortis imago. Ne ducas uxorem sub nomine dotis, neve eam retinere velis, si coeperit esse molesta. Noli credere uxori querenti de servis: semper enim mulier, quem coniunx diligit, odit.

Catone

Poichè la natura ti ha creato nudo, incapace di parlare, ricorda di sopportare pazientemente il peso della povertà. Fuggi il lusso, e nello stesso tempo ricorda di evitare il vizio dell’avarizia; infatti essi sono nocivi alla buona reputazione. Contro i chiacchieroni non ti misurare con le parole: la facoltà di parlare è data a tutti, la saggezza d’animo a pochi. Non temere quello che è il termine ultimo della vita: chi teme la morte, perde lo stesso tempo che vive. Quando sei adirato non disputare su una cosa incerta, l’ira impedisce all’animo che tu possa distinguere il vero. Non piegare l’animo alle avversità; conserva la speranza: solo la speranza non abbandona l’uomo nemmeno dopo la morte. Disponi l’animo agli insegnamenti, per non smettere di imparare; infatti senza la cultura la vita è quasi una copia della morte. Non prendere moglie per la dote, e non trattenerla se comincerà ad essere molesta. Non credere alla moglie che si lamenta dei servi: infatti la moglie odia sempre quello che il marito apprezza.