Amilcare Barca (b)

At ille ut Karthaginem venit, rem publicam ractam et dissolutam invenit. Namque diuturnitate externi mali tantum exarsit intestinum bellum, ut numquam pari periculo fuerit Karthago nisi (“se non”) cum deleta est. Mercennarii milites totam abalienaverunt Aricam, ipsam Karthaginem oppugnaverunt. Quibus malis adeo sunt Poeni perterriti, ut etiam auxilia ab Romanis petiverint eaque impetraverint. Sed extremo, Hamilcarem imperatorem fecerunt. Is non solum hostes a muris Karthaginis removit, sed etiam eo compulit, ut locorum angustiis clausi multi fame vitam amitterent. Neque eo fuit contentus, sed in tota Arica tantum otium reddidit, ut in ea bellum per multos annos non fuerit. Perseveravit in proposito suo tantum ut imperator cum exercitu in Hispaniam missus sit, et secum duxit ilium Hannibalem.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.241 n.21b – Cornelio Nepote

Ma egli, quando giunse a Cartagine, trovò lo stato debole e sregolato. E infatti per la lunga durata del male esterno che scoppiò una guerra civile così violenta che mai Cartagine fu in un pari pericolo se non quando fu distrutta. I soldati mercenari sollevarono tutta l’Africa, assediarono la stessa Cartagine. I Cartaginesi furono a tal punto turbati da queste disgrazie che chiesero anche aiuti ai Romani e li ottennero. Ma alla fine, nominarono Amilcare comandante. Egli non solo allontanò i nemici dalle mura di Cartagine, ma anche a tanto li costrinse, che parecchi chiusi nelle strettoie dei luoghi perivano per fame. Né fu contento di ciò, ma ripristinò in tutta l’Africa così tanta pace che in essa per molti anni non ci fu la guerra. Perseverò a tal punto nel suo proposito che fu mandato come comandante con l’esercito in Spagna, e portò con sé il figlio Annibale.