Cesare si accampa

Galli Ciceronis hibernorum obsidionem relinquunt et ad Caesarem omnibus copiis contendunt. Cicero, quoniam data est facultas, Gallum ab Verticone socio eius repetit et litteras ad Caesarem misit; Cicero Caesari scripsit: «Iter caute diligenterque fac. Nam hostes ab hibernis meis discesserunt omnisque ad te multitudo convertit». Caesar litteras legit et suos milites ad proelium confirmavit. Postero die luce prima Caesar movet castra et trans vallem et rivum multitudinem hostium conspicit. Erat magnum periculum tantulis copiis iniquo loco dimicare; tum, quoniam Cicero obsidione liberatus erat, aequo animo remisit de celeritate: consedit et castra exigua communit. Interim speculatores in omnes partes dimittit et explorat facile iter ad vallem.

Cesare

I Galli tolgono l’assedio dai quartieri invernali di Cicerone e con tutte le truppe si dirigono da Cesare. Cicerone, poiché (gli) fu data l’occasione, reclamò un Gallo a Verticone, alleato di quello (= di Cesare), e mandò una lettera a Cesare; Cicerone scrisse a Cesare: «Marcia con cautela e attenzione. Infatti i nemici si sono allontanati dai miei quartieri invernali e l’intera moltitudine si è diretta da te». Cesare lesse la lettera e incoraggiò i suoi soldati per la battaglia. In giorno dopo, sul fare dell’alba, Cesare levò le tende e scorse la moltitudine dei nemici al di là di una valle e di un torrente. Per armate così esigue era grande il pericolo di combattere in una posizione sfavorevole; allora, poiché Cicerone era stato liberato dall’assedio, con animo sereno rallentò sulla velocità: si accampò e fortificò il piccolo accampamento. Nel frattempo mandò esploratori in ogni direzione ed osservò facilmente il percorso fino alla valle.