Il ratto delle Sabine

Sub Romuli regno multi viri Romae habitant, sed paucae feminae: ideo incolae familias liberosque non habent. Itaque Romulus callidum dolum parat: magnum ludorum spectaculum edit, et per nuntios ad ludos finitimum Sabinorum populum arcessit. Magna cum laetitia Sabini cum feminis suis Romam accurrunt et in rustico theatro considunt. Per spectaculum, Romulus Romanis signum dat, et repente Romani feminas Sabinas rapiunt. Sic Sabinae Romae manent et a Romanis viris in matrimonium ducuntur. Sed per multos annos magnum odium Sabinos a Romanis dissociat.

Grammatica Picta (1) – Pag.79 n.39

Sotto il regno di Romolo, a Roma abitano molti uomini, ma poche donne: per questo, gli abitanti non hanno famiglie e figli. E così Romolo organizza un astuto inganno: offre un grande spettacolo di giochi e, tramite dei messaggeri, fa venire agli spettacoli il popolo confinante dei Sabini. I Sabini accorrono a Roma insieme alle loro donne con grande gioia, e prendono posto in un primitivo teatro. Durante lo spettacolo, Romolo dà il segnale ai Romani, e all’improvviso i Romani rapiscono le donne Sabine. Così le Sabine restano a Roma e vengono sposate (lett.: “vengono prese in matrimonio”) dagli uomini Romani. Per molti anni, però, un grande odio divide i Sabini dai Romani.