La dura vita dei contadini delle terre aride

Laboriosa et misera est vita agricolarum, (si in terris aridis habitant), (quia ibi nec silvae densae vel vastae patent, nec durae glebae pluviis crebris fecundantur). Ibi agricolae cum filiis et filiabus in rusticis casis habitant et terram aridam et malignam aratris ligneis arant. Non tamen sordidae sunt casae, (si villica et filiae sedulae sunt et fenestras, ianuas, areolas rosis et verbenis ornant). In aridis terris agricolae solum capellas et agnos et strigosas buculas alunt, (quia solum rarae et aridulae herbae in terra sicca crescunt nec florida prata virescunt). Sic agricolarum opera dura asperaque est et ab incolis vita in misera inopia degitur. (Ubi vero copia pluviarum cadit glebasque umidas et fecundas facit), rusticae operae florent et abundantiam uvae, olearum, fabarum frumentique praebent, itaque incolarum vita iucunda et minus dura est.

Versioni latine – Pag.19 n.5

Difficile e misera è la vita dei contadini (se abitano in terre aride), (perché qui non si estendono selve fitte e vaste e nemmeno le dure zolle vengono rese fertili dalle frequenti piogge). Qui gli agricoltori con i figli e le figlie abitano in case rustiche ed arano le terra arida ed ostile con aratri di legno. Tuttavia le case non sono misere (se le donne e le figlie sono attente e se adornano le finestre, le porte e le aiuole con rose e verbene). Nelle terre aride i contadini allevano solo capre ed agnelli e scarne giovenche, (perché nella terra secca crescono solo rare e leggermente aride erbe, e non fioriscono i fiori). Così il lavoro dei contadini è duro e aspro e la vita viene vissuta dagli abitanti in misera povertà. (Dove invero cade una grande quantità di piogge (questa quantità) rende umide e fertili le zolle) i lavori campestri prosperano e producono abbondanza di uva, di olive, di fave, e di frumento pertanto la vita degli abitanti è piacevole e meno dura.