L’anno della conquista di Cartagena

Exitu anni huius C. Laelius, legatus Scipionis, ab Terracone profectus, Romam venit; isque cum agmine captivorum ingressus urbem magnum concursum hominum fecit. Postero die in senatum introductus, captam Carthaginem Novam, caput Hispaniae, uno die receptasque aliquot urbes, quae defecissent (= defecêrant), novasque in societatem adscitas exposuit. Maxime movit senatorum animos Hasdrubalis transitus in Italiam, vix Hannibali atque eius armis obsistentem. Productus etiam in contionem Laelius eâdem edisseruit. Senatus ob res feliciter a P. Scipione gestas supplicationem in (= «per») unum diem decrevit; Laelius primo quoque tempore (= «il più presto possibile») cum quibus venêrat navibus redire in Hispaniam iussus est.

Maiorum Lingua C – Pag.38 n.177 – Livio

Alla fine di quest’anno C. Lelio, luogotenente di Scipione, partito da Tarragona arrivò a Roma; e questi entrato in città con una schiera di prigionieri, fece accorrere tanta gente. L’indomani, introdotto in senato, raccontò che in un solo giorno era stata conquistata Cartagine Nuova, capitale della Spagna, e che erano state riprese alcune città che avevano defezionato, e nuove erano state accolte come alleate. Preoccupò moltissimo i senatori il passaggio di Asdrubale in un’ Italia che già da tempo a fatica resisteva ad Annibale ed al suo esercito. Lelio, fatto comparire davanti all’assemblea del popolo, espose le stesse cose. Il senato, per il felice esito delle imprese compiute da P. Scipione, decretò un giorno di pubbliche preghiere; Lelio ebbe l’ordine di tornare in Spagna il più presto possibile con le stesse navi con cui era venuto.