Solo la virtù e la ricchezza più sicura

Qui (=quelli che) praediti sunt virtute, soli sunt divites; soli, enim, possident res fructuosas et sempiternas, solique contenti sunt rebus suis. Quod (=ciò che) habent, satis est illis; nihil aliud appetunt, nulla re egent, nihil illis (=a quelli) deest. Improbi, autem, et avari, quoniam incertas possessiones habent et plus semper appetunt, non solum non copiosi ac divites, sed etiam inopes ac pauperes sunt. Illis (=per quelli) enim quod (=ciò che) habent non est satis. Divitiae eis (= a loro) non proderunt, quod nimia cupiditas semper novarum possessionum felicitati ac sereno gaudio eorum oberit.

Quelli che sono dotati di virtù, sono i soli ricchi; i soli, infatti, possiedono cose vantaggiose ed eterne, e i soli sono contenti delle loro cose. Per loro ciò che hanno è abbastanza; non desiderano nient’altro, non hanno necessità di nulla, a quelli non manca nulla. I disonesti, invece, e gli avari, poiché hanno beni incerti e bramano sempre di più, non solo non sono ricchi, ma sono anche poveri. Infatti per quelli ciò che hanno non è abbastanza. La ricchezza non ha giovato loro, poiché l’eccessiva bramosia di nuovi beni nuocerà sempre alla loro felicità e alla loro serena gioia.