L’imperatore Giuliano

Iulianus, cum imperio potitus esset, ingenti apparatu Parthis intulit bellum, cui ego quoque, qui has res narro, interfui. Aliquot oppida expugnavit et castella in deditionem accepit vel vi expugnavit, Assyriamque populatus, apud Ctesiphontem castris aliquamdiu se habuit. Remeans victor, dum se inconsultius proeliis inserit, hostili manu interfectus est die sexto ante Kalendas Iulias, imperii anno septimo, aetatis altero et tricesimo, atque inter divos relatus est. Liberalibus doctrinis apprime eruditus, Graecis doctior, facundia ingenti et prompta, memoriae tenecissimae fuit. In amicos liberalis, in provinciales iustissimus fuit et tributorum repressor. Civilis in cunctos homines, mediocrem habens aerari curam, gloriae avidus et eius amore incensus, animi plerumque immodici fuit, Marco Antonio non dissimilis, quem etiam aemulari studebat.

Ad Limina (2) – Pag.118

Giuliano, dopo essersi impadronito dell’impero, con un ingente apparato mosse ai Persiani la guerra, alla quale anch’io che vi narro queste cose, ho preso parte. Espugnò un certo numero di città fortificate ed accettò la resa di fortezze o le espugnò con la forza. E dopo avere devastato l’Assiria, si accampò per un certo tempo presso Ctesifonte. Ritornando vincitore, essendosi inserito troppo temerariamente negli scontri, fu ucciso da mano nemica il sesto giorno prima delle Calende di Luglio, nel suo settimo anno di impero, all’età di trentuno anni, e fu annoverato tra gli dei. Fu assai erudito nelle discipline liberali, più dotto nelle Greche, di grande e pronta facondia, di memoria tenacissima. Fu generoso verso gli amici, giustissimo verso i provinciali, frenò la imposizione dei tributi. Fu cortese verso tutti i cittadini, curandosi poco dell’erario, avido di gloria ed infiammato dall’amore di essa, di animo in larga misura sfrenato, non dissimile da Marcantonio, che anche si sforzava di emulare.