L’uomo e la faina

Mustela ab homine prensa cum instantem necem effugere vellet: “Parce, quaeso” inquit “mihi, quae tibi molestis muribus purgo domum”. Respondit ille: “Si faceres causa mea, gratum esset et dedis-sem veniam supplici. Nunc quia laboras ut ruaris reliquiis, quas sunt rosuri, simul et ipsos devores, noli imputare vanum beneicium mihi”. Atque ita locutus improbam leto dedit. Hoc in se dictum debent illi agnoscere, quorum privata servit utilitas sibi, et meritum inane iactant imprudentibus.

Ad Litteram – Fedro

Essendo stata una faina stata catturata da un uomo, volendo scappare da una morte imminente: “Ti prego, risparmiami” disse “io ti sbarazzo la casa dai topi molesti”. Lui rispose: “Se tu lo facessi per farmi un favore, te ne sarei riconoscente e esaudirei le tue suppliche. Ma, dal momento che ti dai da fare per goderti gli avanzi, che rosicchierebbero i topi, e per di più ti divori i topi stessi, non addebitarmi un servizio inesistente”. E dopo avere così parlato, diede la morte a quella disonesta. Chi bada esclusivamente all’interesse personale e vanta con gli ingenui un merito che non ha, deve capire che questa storia lo riguarda.