Scipione Emiliano diventa il secondo Africano
Tertium deinde bellum contra Carthaginem suscipitur L. Manlio Censorino et M. Manilio consulibus. Hi profecti Carthaginem oppugnaverunt. Contra eos Hasdrubal, dux Carthaginiensium, dimicabat. Famea equitatui praeerat. Scipio tunc, Scipionis Africani nepos, tribunus ibi militabat. Huius apud omnes ingens metus et reverentia erat. Itaque per eum multa a consulibus prospere gesta sunt, et Hasdrubal vel Famea eam Romanorum partem vitabant, ubi Scipio dimicabat. Per idem tempus Masinissa, rex Numidarum, moriens, Scipionem divisorem regni inter filios suos esse iussit. Cum igitur clarum Scipionis nomen esset, consul creatus Carthaginem cepit ac diruit. Spolia ibi inventa, quae variarum civitatum excidiis Carthago collegerat, civitatibus Siciliae, Italiae, Africae reddidit, quae ornamenta sua recognoscebant. Scipio ipse nomen, quod avus eius acceperat, meruit: nam propter virtutem suam Africanus iunior vocatus est.
A scuola di latino – Pag.8 n.19 – Eutropio
Poi viene intrapresa la terza guerra punica contro Cartagine essendo consoli Manlio Censorino e M. Manilio. Questi partiti cinsero d’assedio Cartagine. Contro di loro combatteva Asdrubale, generale cartaginese. Famea era comandante della cavalleria. Allora ivi militava come tribuno Scipione, nipote di Scipione l’Africano. Tutti avevano grandissimo timore e rispetto per costui. Quindi per merito suo i consoli condussero in porto molte imprese con esito favorevole e sia Asdrubale che Famea evitavano quella parte dei Romani dove Scipione combatteva. Nello stesso periodo di tempo Massinissa, re della Numidia, morendo, comandò a Scipione di dividere il suo regno tra i suoi figli. Quindi, essendo illustre il nome di Scipione, egli, creato console prese e distrusse Cartagine. Qui furono trovate le spoglie che Cartagine aveva raccolto con l’eccidio di varie città, e restituì alle comunità di Sicilia, Italia, Africa i tesori che quelle riconoscevano proprie. Lo stesso Scipione meritò il nome che il suo avo aveva ricevuto: infatti per il suo valore fu chiamato l’Africano il Giovane.
