Sogni minacciosi

Tito Latinio, de plebe homini, somnium fuisse dicitur: visus est Iuppiter dicere ludos denuo instaurari velle: aliter periculum urbi fore. Quamquam haud sane liber erat religione animus, vicit timor ne in ora hominum pro ludibrio abiret. Magno stetit illi ea cunctatio; filium namque intra paucos dies amisit. Cuius repentinae cladis ne causa dubia esset, aegro animi eadem illa species visa est rogitare, satin magnam spreti numinis haberet mercedem. Cunctantem tamen ac prolatantem ingens vis morbi adorta est debilitate subita. Fessus igitur malis praeteritis instantibusque a suis in forum ad consules lectica defertur. Inde in curiam iussu consulum delatus, omnia referre iussus, cum eadem illa patribus ingenti omnium admiratione enarravisset, ecce aliud miraculum: qui, captus omnibus membris, in curiam delatus esset, eum functum officio pedibus suis domum redisse traditum memoriae est.

Livio

Si dice che Tito Latinio, un uomo della plebe, fece un sogno: gli sembrò che Giove dicesse di volere che si allestissero di nuovo dei giochi: altrimenti ci sarebbe stato un pericolo per la città. Benché l’animo non fosse per nulla libero dallo scrupolo religioso, il timore prevalse affinché non divenisse l’oggetto delle risa degli uomini. Questa esitazione gli costò molto; infatti perse il figlio nel giro di pochi giorni. Affinché la causa di quell’improvvisa sciagura non fosse dubbia, all’afflitto nell’animo quella medesima figura sembrò chiedere con insistenza se avesse un compenso abbastanza grande per la divinità disprezzata. Tuttavia la grande violenza di una malattia, con una repentina debolezza, lo aggredì mentre esitava e differiva. Perciò, sfinito per le sciagure passate e per quelle che incombevano, venne portato dai suoi con una lettiga nel foro dai consoli. Portato da lì nella curia per ordine dei consoli, essendo stato invitato a riferire ogni cosa, dopo che ebbe raccontato quella medesima cosa ai senatori con il grande stupore di tutti, ecco un altro prodigio: è stato tramandato che colui che, offeso in tutte le membra, era stato trasportato nella curia, ritornò a casa con i suoi piedi dopo aver fatto il proprio dovere.