Una madre snaturata

Nam illud me non praeterit, cuiuscumque modi sit mater, tamen in iudicio fili de turpitudine parentis dici vix oportere. Non essem ad ullam causam idoneus, iudices, si hoc quod in communibus hominum sensibus atque in ipsa natura positum atque infixum est, id ego non viderem; facile intellego non modo reticere homines parentum iniurias sed etiam animo aequo ferre oportere. Sed ego ea quae ferri possunt ferenda, quae taceri tacenda esse arbitror. Nihil in vita vidit calamitatis. A. Cluentius, nullum periculum mortis adiit, nihil mali timuit quod non totum a matre esset conflatum et profectum. Quae hoc tempore sileret omnia atque ea, si oblivione non posset, tamen taciturnitate sua tecta esse pateretur; sed vero sic agitur ut prorsus reticere nullo modo possit. Hoc enim ipsum iudicium, hoc periculum, illa accusatio, illa omnis testium copia a matre initio est adornata, a matre hoc tempore instruitur atque omnibus eius opibus et copiis comparatur. Ipsa denique nuper Larino huius opprimendi causa Romam advolavit; praesto est mulier audax, pecuniosa, crudelis, instituit accusatores, instruit testis. Haec nisi omnia perspexeritis in causa, temere a nobis illam appellari putatote; sin erunt et aperta et nefaria, Cluentio ignoscere debebitis, quod haec a me dici patiatur; mihi ignoscere non deberetis, si tacerem.

Cicerone

Infatti non mi sfugge questo, (cioè) che di qualsiasi genere sia la madre, tuttavia nel processo del figlio non è molto opportuno che si parli della bassezza della genitrice. Non sarei adatto ad alcuna causa, o giudici, se non vedessi ciò che è radicato nelle opinioni comuni degli uomini ed è posto nella stessa natura; comprendo facilmente che è opportuno non solo che gli uomini tacciano gli oltraggi dei genitori, ma che li sopportino anche con animo sereno. Ma io credo che debbano essere sopportate le cose che possono essere sopportate, (che debbano essere) taciute le cose che possono essere taciute. Aulo Cluenzio nella vita non ha visto una disgrazia, non ha affrontato nessun pericolo di morte, non ha temuto nessun male che non fosse stato cagionato e ispirato interamente dalla madre. E in questa circostanza passerebbe sotto silenzio tutte queste cose e, pur non potendo con la dimenticanza, tuttavia lascerebbe che fossero nascoste dalla sua riservatezza; ma è condotto al punto di non poter tacere proprio in nessun modo. Infatti questo stesso processo, questo pericolo, quell’accusa, tutto quel gran numero di testimoni è stato approntato dalla madre sin dall’inizio, dalla madre in questa circostanza è stato allestito e predisposto grazie a tutte le sue risorse e mezzi. Essa stessa infine poco fa si è precipitata a Roma per opprimere costui; è qui una donna temeraria, ricca, crudele, prepara gli accusatori, istruisce i testimoni. Se non scorgerete tutte queste cose durante la causa, pensate che da noi quella si chiama in causa con leggerezza; se invece saranno evidenti e nefande, dovrete perdonare a Cluenzio il fatto che abbia permesso che queste cose venissero dette da me; non dovreste perdonare me, se le tacessi.